Infermiere di famiglia

Infermiere di famiglia

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infermiere di famiglia

L’infermiere di famiglia

La figura dell’infermiere di famiglia è stata  definita con la legge regionale 23 del 2015. In realtà gli studi medici nei quali è presente questa figura professionale sono assai pochi e ancora meno gli ambulatori infermieristici accreditati dal Servizio Sanitario Nazionale.

La popolazione italiana è ormai composta  per oltre il 33% da ultra 65 enni molti dei quali affetti da patologie croniche, con un’aspettativa media di vita che si attesta intorno agli 82 anni. Questo quadro sociale fa ben capire l’esigenza della creazione di una rete di servizi  assistenziali  territoriali a domicilio, che riducano  l’accesso ingiustificato ai pronto soccorso, a scapito di pazienti affetti da problematiche acute che richiedono interventi immediati, o il sovraffollamento degli studi dei medici di famiglia, ormai oberati ed incapaci di gestire tutte le richieste dei numerosi assistiti che hanno in carico.

Una collaborazione sinergica tra medico di famiglia ed infermiere, potrebbe garantire un’ottimale  gestione domiciliare di molte condizioni croniche, un contenimento dei costi, una maggior tutela del paziente che, potendo usufruire in un unico contesto di prestazioni sanitarie diversificate, avrebbe un solido e concreto punto di riferimento per tutte le esigenze assistenziali.

Un enorme beneficio ne avrebbero anche i famigliari che non si troverebbero costretti a chiedere ripetuti permessi o ferie per poter accompagnare il proprio caro a fare visite ed esami diagnostici.

La presenza di un infermiere all’interno degli studi medici o in un contesto ambulatoriale ad essi collegato, permetterebbe al medico di sgravarsi di alcune attività, di dare al paziente un punto di riferimento per avere informazioni chiare e dettagliate per l’espletamento di pratiche burocratiche, per avere informazioni rispetto a tutti i servizi territoriali a disposizione dei cittadini, di cui in molti casi ne ignorano persino l’esistenza, portando cosi un ulteriore alleggerimento dei carichi di responsabilità del medico di medicina generale a favore di una più elevata qualità assistenziale.

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